Oggi la Chiesa cattolica celebra san Raimondo di Peñafort: nato a Santa Margarida i els Monjos nel 1175, morì a Barcellona, 6 il gennaio 1275. Il suo percorso inizia a Bologna dove, dopo aver studiato diritto, riuscì ad accedere all’insegnamento della materia, ricevendo uno stipendio dall’amministrazione cittadina. La sua vita ebbe una radicale svolta quando la città fu visitata da Berengario IV di Palali. Si trattava del vescovo di Barcellona, giunto a Bologna nel 1218 dopo essere stato a Roma in pellegrinaggio. Il vescovo, affascinato dalla figura di Domenico di Guzamàn, fondatore dell’ordine dei frati predicatori, si rivolese a lui per ottenere alcuni dei propri frati. Intendeva, infatti, avvalersene per un seminario che aveva intenzione di costituire per l’educazione del clero. Sapeva, in particolare, delle doti di Raimondo e chiese di poter avere anch’egli con sé. Raimondo, così come i decreti del IV Concilio del Laterano ammettevano, acconsentì a seguire Berengario per aiutarlo ad istruire il clero. Giunto a Barcellona lo studioso fu eletto canonico della cattedrale e prevosto del capitolo. Quando in città si aprì un convento dell’Ordine dei Predicatori, Raimondo, sempre più attratto dalla vita religiosa, decise di prendere i voti e divenire anch’egli un frate predicatore. Entrò a fare parte dell’Ordine domenicano il venerdì santo del 1222. Un anno dopo, entrato in contatto con Pietro Nolasco, in seguito venerato anch’egli come santo dalla Chiesa cattolica, lo aiutò a fondare l’ordine dei mercedari. Si trattava di un ordine il cui scopo principale era quello di affrancare gli schiavi caduti in mano islamica e che, accanto ai tre voti tradizionali, affiancava quello della redenzione. In seguito, ebbe l’incarico di scrivere una Summa per i casi di coscienza per confessori; fu così che redasse Summa de Casibus Poenitentiae. Papa Gregorio IX gli diede, inoltre, importanti compiti; Raimondo era il suo confessore e venne, inoltre, nominato cappellano e penitenziere del Papa. In questo periodo, inoltre, a fianco del Papa fornì importanti risoluzioni ad una serie di controversie giuridiche che vennero raccolte in un volume intitolato Dubitalia. Alla morte di Giordano di Sassonia, venerato come beato, divenne, nel 1238, il terzo Maestro Generale dei domenicani. Fu impegnato in tale veste contro l’eresia.
Chiese a Tommaso d’Aquino di redigere un testo che potesse fungere, per i missionari, come insieme di conoscenze per contestare le obiezioni islamiche, la Summa contra gentiles. Ritiratosi da ogni carica a 70 anni, prima di morire si dedicò alla conversione dei mori e degli ebrei. Fu santificato da Papa Clemente VIII il 29 aprile 1601.