Gaspare Spatuzza torna libero? Il pentito di mafia, che, fra le altre cose, ha consentito di fare piena luce sui depistaggi connessi all’omicidio del giudice Paolo Borsellino, ha ottenuto dalla Corte di Cassazione l’annullamento dell’ordinanza mediante la quale il tribunale di sorveglianza gli aveva negato, nel mese di settembre 2021, la liberazione condizionale. La palla, dunque, torna ai giudici, con il verdetto della Cassazione a costituire un elemento dal notevole peso specifico.
Oltre al suo avvocato (Valeria Maffei), Gaspare Spatuzza ha registrato l’interesse anche della Procura generale della Cassazione per ciò che concerne l’accoglimento del ricorso, sostenendo, come riporta sulle sue colonne il “Corriere della Sera”, che “la collaborazione con la giustizia resta lo strumento principale per valutare il percorso di allontanamento degli affiliati dalle organizzazioni criminali, e ottenere i benefici penitenziari. Nel caso specifico di Spatuzza, quella collaborazione è stata particolarmente rilevante, giudicata più volte attendibile e proficua da Procure e Corti d’assise, fino a determinare la scarcerazione di sette ergastolani innocenti arrivata dopo lunghi anni di detenzione”.
GASPARE SPATUZZA TORNA LIBERO? “ESTERNAZIONI DI PENTIMENTO E AVVICINAMENTO AI VALORI RELIGIOSI”
Peraltro, nel caso di Gaspare Spatuzza, dopo il pentimento del 2008, a seguito di 11 anni di reclusione, è stato evidenziato un “avvicinamento ai valori religiosi”, elementi che il tribunale di sorveglianza aveva giudicato insufficienti per la liberazione. La Cassazione, però, secondo il “CorSera”, “ha giudicato inadeguata e troppo generica la richiesta di consolidamento del percorso attraverso un impegno concreto attraverso manifestazioni di riparazione e solidarietà sociale che consentano di valutare il cambiamento irreversibile della personalità e di verificarne la completa rieducazione”.
La difesa ha altresì sottolineato la “condanna totale del passato criminale” del pentito Gaspare Spatuzza, rimarcata financo dall’incontro con il fratello di padre Pino Puglisi, il prete (oggi Beato) assassinato nel 1993 da un commando di cui faceva parte anche Spatuzza. “Sembra che il tribunale abbia valutato in maniera preponderante un preconcetto negativo, ossia la storia criminale dello Spatuzza (ormai risalente a poco meno di30 anni fa), a discapito di tutti gli elementi (attuali) favorevoli”, ha asserito la difesa.