Abolire il contante, è questa l’idea di Alfonso Sabella, uno dei magistrati più autorevoli d’Italia, e tra i firmatari della petizione lanciata su Change.org per “trasformare” appunto i liquidi in denaro elettronico. Secondo Sabella, ex assessore alla Legalità a Roma con Ignazio Marino sindaco, oggi giudice del Riesame a Napoli “Solo così si legalizza il Paese – le sue parole a Il Fatto Quotidiano – ed è di vitale importante farlo ora, adesso, prima che sia troppo tardi”, in un momento in cui la mafia sta sfruttando la carenza dello stato nell’emergenza coronavirus. Abolendo il contante si potrà dare un durissimo colpo alla mafia, a cominciare dagli usurai e passando per lo spaccio di stupefacenti. Anche Sabella era scettico qualche anno fa quando gli proponevano l’idea: “Anche io la pensavo così, quando anni fa mi proposero questa idea di abolire il contante. Dissi: ma siete pazzi? Ma come fa la vecchietta a pagare il pane?”. Ora però la situazione è diversa grazie alle tecnologia: “Tutte le vecchiette oggi hanno un telefonino – prosegue il magistrato – uno smartphone. L’abolizione del contante non vuol dire che si debba utilizzare solo la carta di credito. Esistono già decine di applicazioni, di metodi, per pagare col telefono. Gli anziani impareranno come hanno imparato a usare lo smartphone: non è impossibile arrivare all’abolizione totale del contante”.
ALFONSO SABELLA: “L’ABOLIZIONE DOVRA’ ESSERE TOTALE”
Un’abolizione totale dice quindi Sabella, non parziale, perchè “Finché lasceremo le monetine per l’elemosina noi lasceremo un canale alle mafie per riciclare”. Secondo Sabella questa rivoluzione dovrebbe avvenire attraverso l’abolizione delle commissioni bancarie: “Gli istituti di credito devono capire che devono fare il loro dovere. Anche perché poi ci guadagneranno tanto visto che avranno molto più denaro da gestire”. Il flusso di denaro elettronico verrebbe poi gestito dalla Banca d’Italia “o un istituto creato ad hoc deve creare un sistema per legare il denaro al nostro codice fiscale. Un sistema che poi nella pratica è simile a come funziona oggi per una ricarica telefonica”. A quel punto il giornalista chiede al magistrato come mai fino ad oggi non è mai stato abolito il contante: “Perché noi due per primi – replica Sabella – siamo abituati a pagare ogni settimana la colf in nero lasciandole 50 euro sul tavolo della cucina. È un esempio, ovviamente, ma col denaro elettronico non potremmo più farlo”. Si tratta quindi di una rivoluzione culturale che potrebbe portare ad enormi benefici: “Con l’abolizione del contante – conclude Sabella – otterremo subito una diminuzione della pressione fiscale, e quindi il recupero dell’eventuale nero che si faceva prima. Azzereremo il lavoro nero ma verrà anche abbattuto il cuneo fiscale. Le imprese pagheranno meno tasse, perché aboliremo i costi della criminalità organizzata. Tutto questo ci porterà a poter pagare la colf anche cento euro e in bianco, garantendole i contributi, le assicurazioni e l’assistenza medica. Abolire il contante significa legalizzare il Paese”.