Dove è finita Silvia Romano? Una domanda a cui è molto complicato rispondere ora come ora. L’attivista milanese è stata rapita in Kenya, dove si trovava come volontaria, lo scorso 20 novembre, e da allora (sono passati quasi otto mesi), si è persa ogni traccia di lei. Le indagini stanno proseguendo, come si evince anche dagli ultimi risvolti che trovate nel focus qui sotto, ma la ragazza resta sempre in mano ai rapitori, con la speranza che la stessa sia ancora viva. I Ros temono che la giovane sia stata portata in Somalia, dove operano i terribili terroristi di Al Shabaab, un gruppo molto vicino alla Jihad, che da tempo semina il terrore in Africa e che è considerata la branchia somala di Al-Quaeda. Secondo un’altra indiscrezione, invece, la giovane sarebbe ancora in Kenya e si troverebbe precisamente in un’area boschiva vicino al fiume Tana, a causa dell’impossibilità dei suoi rapitori di attraversare il corso d’acqua che la costeggia che è anche il più lungo del paese. La polizia locale ha chiesto la collaborazione degli abitanti del luogo, compreso le tribù più antiche, per rintracciare la ragazza di Milano, ma fino ad ora di Silvia Romano non vi è traccia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“SILVIA ROMANO: GLI ULTIMI RISVOLTI/h2>
Silvia Romano era viva, almeno fino al giorno di Natale. Lo hanno assicurato due kenyoti arrestati il 26 dicembre in quanto ritenuti gli esecutori materiali del sequestro. E’ ciò che emerge dal vertice di Roma tra il procuratore generale del Kenya Noordin Mohamed Haji e il pubblico ministero italiano Sergio Colaiocco, che sta seguendo l’indagine sul rapimento della cooperante sequestrata in Africa lo scorso 20 novembre. Secondo quanto dichiarato dai due presunti sequestratori, la ragazza italiana dopo il giorno di Natale sarebbe stata ceduta ad un’altra banda di rapitori. Nel corso del vertice Italia-Kenya sono state ricostruite con maggiore precisione le fasi del sequestro, verificatosi nella contea di Kilifi ad opera di un commando armato di otto persone (e non di 3 come si era detto inizialmente). Il gruppo ha fatto irruzione nel centro commerciale di Chacama, portando via Silvia Romano senza cellulare e passaporto. Il blitz che ha portato al rapimento della volontaria italiana sarebbe da ricondurre a criminali locali che per l’occasione avevano acquistato fucili e granate e seguito la giovane nei giorni precedenti al sequestro.
“SILVIA ROMANO VIVA FINO AL GIORNO DI NATALE
I due kenyoti che hanno assicurato che Silvia Romano è stata viva almeno fino a Natale, scrive Tgcom24, saranno processati davanti al carcere di Nairobi il 29 e il 30 luglio. Un terzo soggetto finito in manette, di nazionalità somala, ha ammesso le sue responsabilità nel sequestro della ragazza italiana. I carabinieri del Ros a breve torneranno in Kenya per proseguire la collaborazione investigativa e acquisire ulteriore materiale probatorio. Nel mese di marzo, il Corriere della Sera aveva parlato della difficile collaborazione tra le autorità italiane e quelle del Kenya nel portare avanti le indagini ma da allora il clima – come testimoniato dal vertice tra le autorità giudiziarie dei due Paesi – sembra essere migliorato. Ne è la prova il supporto investigativo offerto dalla Guardia di Finanza alla autorità del Kenya su un caso di corruzione collegato alla costruzione di tre dighe il cui appalto è stato vinto da una ditta romagnola.